CONTINUANO I RINVENIMENTI DI ETERNIT NEL REGGIANO. L’ULTIMO IERI A REGGIO. NEL 2015 SONO STATE 156 LE SEGNALAZIONI DELLE NOSTRE GUARDIE ECOLOGICHE SULL’ABBANDONO DI RIFIUTI

“L’abbandono di rifiuti continua ad essere una delle priorità della vigilanza ambientale della nostre Guardie Ecologiche – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – e nel solo 2015 abbiamo segnalato agli organi competenti 156 situazioni da bonificare, fra cui 94 riguardano proprio la presenza di rifiuti, anche pericolosi, nel territorio. Altre 33 segnalazioni hanno poi riguardato auto in stato di abbandono, un fenomeno quasi sconosciuto fino a 5/6 anni fa, oggi invece molto presente, soprattutto nel contesto cittadino.
I veicoli abbandonati vengono spesso cannibalizzati e danneggiati, costituendo un serio pericolo per l’ambiente, per la presenza di liquidi tossici, olii ed altri elementi ricchi di inquinanti.
Il Comune che in assoluto presenta più abbandoni è certamente Reggio, sia per la sua estensione territoriale che per al concentrazione di attività: non è un caso quindi che ieri, in via Gramsci, poco prima del campo nomadi, sia stato rinvenuto nei pressi di un vecchio casolare poco distante dalla strada stessa un notevole quantitativo di eternit abbandonato, oltre a copertoni, pezzi di trasformatori elettrici e rifiuti vari.
Preoccupa anche il fatto che l’eternit è sbriciolato e in quantità notevoli.

Purtroppo questo tipo di abbandoni è molto frequente (23 casi a livello provinciale segnalati dalle nostre Guardie Ecologiche) proprio perchè in molti stanno dismettendo le vecchie coperture, spesso arrivate a fine ciclo, e ci si può far tentare dai prezzi bassi che alcune ditte propongono per la loro rimozione e smaltimento. Il risultato è che poi i costi vengono accollati ad un privato ignaro del tutto e solo responsabile della omessa custodia del suo casolare o del sito, o alla collettività, costringendo il comune a costose bonifiche.
Per questo – conclude Becchi – la vigilanza ambientale fatta dai nostri volontari assume sempre più un ruolo centrale nelle politiche di conservazione del territorio”.

 

 

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