07-02-2009: sequestrata dal corpo forestale dello stato parte dell'area industriale dugara di brescello della ditta bacchi di boretto - rifiuti pericolosi utilizzati per il sottofondo

Reggio Emilia 7 febbraio 2009

SEQUESTRATA DAL CORPO FORESTALE DELLO STATO PARTE DELL'AREA INDUSTRIALE DUGARA DI BRESCELLO DELLA DITTA BACCHI DI BORETTO - RIFIUTI PERICOLOSI UTILIZZATI PER IL SOTTOFONDO

"Sono stati utilizzati - dichiara Massimo Becchi presidente della Legambiente di Reggio Emilia - scarti di fonderia per fare il piazzale dell'area industriale Dugara di Brescello. In particolare il PM Luciano Padula ha dato mandato al Corpo Forestale dello Stato - distaccamento di Gualtieri di procedere al sequesto di parte dell'area, dove ancora si opera ed in parte adibita a deposito di tubi del futuro metanodotto. Avevamo infatti segnalato che in quest'area si stava da mesi portando scarti di fonderia, rinvendo anche pezzi di grossa pezzatura, indubbiamente incompatibili con il trattamento che è previsto dalla legge per l'utilizzo di questi materiali. La cosa continua da mesi, tanto da coprire un'area di decine di migliaia di metri quadrati. Questo tipo di scorie devono essere sottoposte a delle analisi che valutino la cessione di metalli pesanti, di cui il processo di fusione è di solito ricco e solo se rientrano in questi limiti sono, dopo trattamento, utilizzabili per dei sottofondi: occorre in sostanza che siano a tutti gli effetti degli inerti. E che siano proporio del tutto inerti viene il dubbio osservando la colorazione dell'acqua di un cavo di scolo posto su un lato dell'area Dugara, con sottofondo e una sponda fatta con scari di fonderia, che hanno dato vita ad una patina biancastra e ad una colorazione anomala dell'acqua, guarda caso solo dove sono state posizionate le scorie stesse. Ma sorprende di più la notizia che propprio in questi giorni l'Assessorato Ambiente della Provincia ha autorizzato l'utilizzo di questo materiale in quest'area: da una parte la Forestale sequestra e dall'altra la Provincia autorizza. Ci viene da chiederci se qualche anomalia non ci sia. In questo senso chiederemo alla Procura di verificare il buon operato dei funzionari pubblici, che comunque hanno autorizzato dopo mesi che il piazzale è in costruzione. Tutto questo alla luce anche del fatto che da fine dicembre l'impianto di trattamento dei rifiuto di fonderia ubicato nella golena del Po a Boretto della ditta Bacchi è sprovvisto di autorizzazioni (scaduta) e non ci risulta che abbia avuto altre proroghe dopo quella di circa 6 mesi dello scorso anno."
"Quello che si rischia - conclude Becchi - è un grave inquinamento di un'area molto vasta, visto che le scorie di fonderia sono state messe per uno spessore anche di 1,5-2 metri e posizionate direttamente sul terreno scorticato. Confidiamo che già nei prossimi giorni ci siano analisi che valutino questo tipo di rischio."

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