Firenze 9 febbraio 2009

LEGAMBIENTE TOSCANA E LEGAMBIENTE EMILIA ROMAGNA SU PROPOSTA DI TRAFORO AL PASSO DEL CERRETO: "POCHE IDEE MA CONFUSE"

LEGAMBIENTE ATTACCA IL PROTOCOLLO D’INTESA FIRMATO DALLE PROVINCE DI MASSA-CARRARA E REGGIO EMILIA CON LA PROPOSTA ELETTORALE DA 150 MILIONI DI EURO:
“CHIEDETE SOLDI PER I SERVIZI ALLE POPOLAZIONI DISAGIATE DELLA MONTAGNA INVECE DI PROGRAMMARE OPERE DISTRUTTIVE ED ELETTORALI IN UN PARCO NAZIONALE”

In seguito alla notizia della sigla del Protocollo d’Intesa tra le Province di Reggio Emilia e Massa-Carrara che contiene il progetto “elettorale” per realizzare un traforo di 5 km sotto il passo del Cerreto, Legambiente attacca gli amministratori provinciali accusandoli di avere poche idee, elettorali e ben confuse.

L’area dell’eventuale traforo infatti interessa un’area ad altissima instabilità geologica e per di più nel cuore di quel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco emiliano voluto proprio dagli Enti Locali per tutelare e valorizzare l’Appennino. Lo sbocco in Toscana del traforo sarebbe a Sassalbo, borgo all’interno del Parco Nazionale dove è stata appena inaugurata la Sede del Parco.

Un’idea pertanto diametralmente opposta alla missione del Parco Nazionale che deve perseguire uno sviluppo locale sostenibile partendo dalla tutela e valorizzazione del grande patrimonio ambientale dell’Appennino.

Un’idea costosa, elettorale (perché non si troveranno le risorse) e distruttiva dell’equilibrio ambientale e del paesaggio dell’Appennino, che invece dovrebbe essere la risorsa principale su cui impostare processi di sviluppo.

Legambiente propone quindi di assegnare in gestione al Parco Nazionale dell’Appennino gli eventuali 150 milioni Euro per un grande Piano di rilancio sociale ed economico dell’Appennino che potrebbe prevedere, ad esempio:

- portare la fibra ottica e la telefonia cellulare in tutti i borghi dell’Appennino;
- opere di restauro ambientale delle numerosissime aree a dissesto idrogeologico;
- forti incentivi economici ai cittadini che recuperano il patrimonio edilizio dei borghi;
- finanziamenti diretti a tutti gli agricoltori, allevatori, proprietari terrieri della montagna che riattivano attività agro-silvo-pastorali e la manutenzione del territorio rurale di montagna;
- finanziamenti per incentivare e garantire il presidio di uffici postali, banche e scuole nei borghi di montagna;
- manutenzione e attrezzatura della rete sentieristica dell’Appennino, oggi in parte abbandonata;
- premi d’incentivo a operatori turistici, artigianali e commerciali che aprono, mantengono e richiedono certificazioni di qualità ambientale per le loro attività nei borghi di montagna;
- finanziamenti diretti e cospicui ai cittadini che realizzazione opere di efficienza energetiche degli edifici e installano impianti per la produzioni di energia da fonti rinnovabili;
- finanziamenti e incentivi per istituti universitari o di alta formazione che aprono sedi e corsi in Appennino;
- opere sistematiche di riqualificazione urbana e realizzazione dei servizi mancanti nei borghi dell’Appennino;
- opere sistematiche di miglioramento e sicurezza della viabilità locale;
- realizzazione di un grande piano di promozione internazionale dell’immagine dell’Appennino Tosco-Emiliano, della sua natura, paesaggio, prodotti alimentari di qualità, ecc...;

Legambiente chiede pertanto ai Presidenti delle Province di Reggio Emilia e Massa-Carrara di provare a fare un raffronto tra le ricadute economiche, sociali ed occupazionali indotte dall’eventuale traforo del Cerreto e quelle invece indotte dal piano sopra proposto. Chiede ancora di riflettere su quanto a lungo potrebbero durare i posti di lavoro e a quanti soldi si risparmierebbero in opere contro il dissesto idrogeologico su un territorio mantenuto dagli agricoltori, dagli allevatori, dai boscaioli e dagli operatori turistici. "Crediamo che i nostri amministratori si risponderanno subito da soli - spiega Legambiente - servono idee avanzate e innovative, non opere ciclopiche, inutili ed elettorali per salvare e rilanciare l’Appennino".

Legambiente infine chiede al Presidente e al Direttivo del Parco Nazionale di pronunciarsi immediatamente sull’ipotesi del traforo al Passo del Cerreto e di far propria la proposta di gestire un piano di rilancio dell’Appennino da 150 milioni Euro.

 

Comunicati Stampa

Il mercatino del riuso "Il Riciclo" è un iniziativa promossa da Legambiente Reggio Emilia e rivolta ai privati cittadini, che ogni anno consente di recuperare e riciclare moltissimi oggetti di cui le persone non hanno più bisogno.

Perchè venire al mercatino? Per aiutare l'ambiente mettendo in moto l'economia circolare: se c’è un modo per evitare del tutto lo spreco e la produzione di rifiuti è proprio non comprare oggetti "nuovi”. Si avrà la possibilità di vedere e vendere tanti oggetti in buone condizioni ed ancora utilizzabili, ogni articolo esposto ha una sua storia ed è unico. Per i visitatori ci sarà inoltre inoltre la possibilità di fare buoni affari poichè qualsiasi tipo di oggetto si potrà acquistare scontato rispetto al prezzo originale. I volontari di Legambiente vi aspettano numerosi!

Data d'iscrizione 15 aprile dalle ore 20.00 presso il nostro portale.

 

Tutti coloro che hanno difficoltà ad iscriversi e ad effettuare il pagamento potranno venire presso la Sede di Legambiente Reggio Emilia - Tutela Ambientale O.D.V., ubicata a Reggio Emilia, in via Marino Mazzacurati, n.11, nelle giornate di LUNEDI' 22 aprile  e di MARTEDI' 23 aprile dalle ore 16:00 alle ore 19:00.