26-08-2009: Per il Po è possibile un futuro di qualità, ma bisogna dire basta a inquinamenti, cementificazione e rapina delle risorse naturali

Reggio Emilia 26 agosto 2009

In partenza l'Operazione Po 2009 di Legambiente

"PER IL PO E' POSSIBILE UN FUTURO DI QUALITÀ, MA BISOGNA DIRE BASTA A INQUINAMENTI, CEMENTIFICAZIONE E RAPINA DELLE RISORSE NATURALI".

No alla bacinizzazione: Gli altri 4 sbarramenti proposti da AIPO - se realizzati - azzereranno l'apporto della sabbia alle spiagge dell'Adriatico già in erosione (25% in Emilia Romagna e 18% in Veneto e provocheranno difficoltà enormi per gli usi potabili e agricoli nel Delta del Po e in Romagna con effetti devastanti sull'economia del turismo della pesca e dell'indotto.

E' stata presentata ieri a Cesenatico la quinta edizione di Operazione PO di Legambiente che da Venerdì 28 agosto (fino al 10 settembre) navigherà nelle acque del grande fiume a bordo della house boat "Magnifique" una imbarcazione fornita dalla compagnia francese "Le Boat" . Due le tappe previste sulla sponda reggiana, una a Guastalla il 31 agosto e una a Boretto il 5 settembre, in cui saranno presentati i dati dei prelievi d'acqua fatti alle foci dei torrenti reggiani nel Po.

"Il tema del risanamento del Po e dell'Adriatico - ha detto Luigi Rambelli - è per noi una cosa inscindibile: le scelte fatte sul Po hanno avuto sempre una incidenza diretta sulla qualità del Mare Adriatico. Basta pensare che, sommando all'impatto della popolazione umana quello determinato e dalle attività produttive, il carico inquinante complessivo è superiore a quello di 100 milioni di abitanti". Negli ultimi tempi sono stati fatti passi in avanti per la qualità delle acque del fiume, grazie all'azzeramento del fosforo nei detersivi e alcune riduzioni degli scarichi agricoli e degli allevamenti, il risultato non può certo essere considerato un punto di arrivo." "Istituzioni, operatori turistici, associazioni ambientaliste e cittadini si battono da decenni per migliorare la condizione ambientale del fiume, del mare e delle coste ma c'è - dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia - chi, anche con proposte e progetti sconsiderati come quello proposto da AIPO (l'ex Magistrato per il Po) che prevede altre 4 sbarramenti fra Isola Serafini e la foce del Mincio (a monte della derivazione del Canale Emiliano Romagnolo) rischiano non solo di compromettere una prospettiva di sostenibilità ma addirittura di peggiorare l'attuale condizione".

Anche il mondo scientifico con le sue prese di posizione ha lanciato l'allarme evidenziando enormi difficoltà per i prelievi destinati all'irrigazione per l'agricoltura nella parte terminale del fiume (e per l'area servita dal Bacino del Canale Emiliano Romagnolo), per il rifornimento idrico di alcune città e l'aggravamento della risalita del cuneo salino. Attilio Rinaldi (Dapne, Arpa Emilia Romagna) ha evidenziato come "il Po da sempre rappresenti il "motore" idrodinamico, fisico e biologico del mare Adriatico e le possibili ricadute strutturali ed ambientali incideranno sul moto delle correnti riducendone la forza e aumentando i tempi di residenza delle sue acque indebolendo le capacità di ricambio. La riduzione eccessiva di nutrienti e del trasporto solido - aggiunge Rinaldi - abbasserà la produttività della pesca e dell'acquacoltura anche perché gli sbarramenti fluviali sono un ostacolo per le specie ittiche migranti (dal mare verso il fiume e viceversa) anche in caso in cui sono previsti corridoi di rimonta per superare lo sbarramento e aggraverà il processo di erosione delle coste basse e sabbiose dell'Alto Adriatico da tempo in forte erosione causa anche la scarsità degli apporti di sabbia immessa dai fiumi".
La prospettiva che si presenta vede quindi conseguenze devastanti sull'economia turistica, sulla pesca e su un indotto (diretto e indiretto) di tutte le attività legate al turismo che riguardano circa il 40% dell'economia di un area che va ben oltre la Costa Adriatica e la stessa Regione Emilia Romagna.

Obiettivi e contenuti

La campagna ha quest'anno una valenza particolare e ci vede affrontare il tema del futuro del Grande Fiume e dei territori delle Valle Padana in un periodo in cui le istituzioni stanno assumendo decisioni importanti con il PIANO DI GESTIONE DEL DISTRETTO IDROGRAFICO DEL FIUME PO sul quale è in corso la consultazione e sul quale si andrà ad una decisione entro novembre.

Il programma incrocia il tema del futuro del Po. Sono previste iniziative su cambio di clima e politica energetica; tutela e rinaturalizzazione del fiume e delle sue aree di pertinenza; valorizzazione del patrimonio culturale e monumentale; futuro dell'agricoltura e uso corretto delle acque per i vari usi; escavazioni abusive in alveo; contenimento e raccolta differenziata dei rifiuti; risalita del cuneo salino; incentivazione della navigazione fluviale ad uso turistico; tutela e valorizzazione delle aree umide del Delta. In tutti gli appuntamenti è prevista la presenza di esponenti e punta dirigenti nazionali di settore o di singole campagne. Tutte le tappe sono organizzate con la partecipazione di esperti e amministratori pubblici locali che, in qualche caso, ci hanno sollecitato a prevedere iniziative e stanno organizzando eventi, e feste, dibattiti, incontri con la stampa in occasione dell'arrivo dell'imbarcazione di Legambiente.

Il viaggio di Operazione PO

Operazione Po 2009 con il monitoraggio e la navigazione attraversa quattro regioni Piemonte (solo con il monitoraggio); Lombardia; Veneto ed Emilia Romagna, con attività volte alla valorizzazione delle aree naturalistiche, culturali, gastronomiche e turistiche del corso d'acqua e dei territori adiacenti. E' una campagna itinerante che si ricollega ai contenuti di una serie di iniziative di Legambiente quali Salvalarte, Piccola Grande Italia, l'etichetta di Legambiente Turismo che nel 2009 ha visto l'adesione di oltre 350 imprese ricettive e turistiche italiane in un progetto di promozione della qualità, attento alle specificità culturali, storiche, gastronomiche e ambientali del territorio e con un minore impatto sull'ambiente.

Farà parte, come anche negli anni precedenti, dell'equipaggio il presidente di Legambiente Reggio Emilia Massimo Becchi, ed è anche reggiano il contributo per la realizzazione dell'impianto fotovoltaico dell'imbarcazione, fornito gentilmente dalla ditta Project Group di San Polo d'Enza, specializzata in questo tipo di impianti.

l'Ufficio stampa: 348.7419763

 

 

Comunicati Stampa

Il mercatino del riuso "Il Riciclo" è un iniziativa promossa da Legambiente Reggio Emilia e rivolta ai privati cittadini, che ogni anno consente di recuperare e riciclare moltissimi oggetti di cui le persone non hanno più bisogno.

Perchè venire al mercatino? Per aiutare l'ambiente mettendo in moto l'economia circolare: se c’è un modo per evitare del tutto lo spreco e la produzione di rifiuti è proprio non comprare oggetti "nuovi”. Si avrà la possibilità di vedere e vendere tanti oggetti in buone condizioni ed ancora utilizzabili, ogni articolo esposto ha una sua storia ed è unico. Per i visitatori ci sarà inoltre inoltre la possibilità di fare buoni affari poichè qualsiasi tipo di oggetto si potrà acquistare scontato rispetto al prezzo originale. I volontari di Legambiente vi aspettano numerosi!

Data d'iscrizione 15 aprile dalle ore 20.00 presso il nostro portale.

 

Tutti coloro che hanno difficoltà ad iscriversi e ad effettuare il pagamento potranno venire presso la Sede di Legambiente Reggio Emilia - Tutela Ambientale O.D.V., ubicata a Reggio Emilia, in via Marino Mazzacurati, n.11, nelle giornate di LUNEDI' 22 aprile  e di MARTEDI' 23 aprile dalle ore 16:00 alle ore 19:00.