Reggio Emilia 2 aprile 2010

TROMBA D'ARIA DI BAGNOLO E CADELBOSCO: ORA OCCORRE ANCHE PENSARE AL DISASTRO AMBIENTALE DELL'AMIANTO SPARSO OVUNQUE

Chiaramente la prima emergenza da affrontare - dichiara il dott. Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia - è stata quella sociale, ma ora occorre anche fare i conti con il problema dell'eternit sparso ovunque. Alcuni edifici scoperchiati fra Villa Argine e Bagnolo (fra le vie Mazzini di Cadelbosco e via Miselli a Reggio) erano infatti vecchie stalle in disuso, alcune crollate, altre scoperchiate, crendo una miriade di frammenti del pericolosissimo cemento-amianto, che fungeva da copertura degli stabili stessi. Questo materile se integro non genera problemi, perchè le fibre di asbesto (amianto) restano incapsulate nel cemento, mentre se viene frantumato il problema si pone. Alcune nostre Guardie Ecologiche Volontarie hanno rinvenuto frammenti di eternit ben distribuiti intorno agli edifici e sul percorso della tromba d'aria, che ha sollevato, rotto e trasportatio questo materiale. Occorre ore fare una celere bonifica delle zone più contaminate nei pressi degli edifici e provvedere al recupero di tutto il materiale possibile per tutelare la salute pubblica. Ad oggi questi edifici non sono stati neppure transennati."

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