Reggio Emilia 27 settembre 2012

OCCORRE RIFLETTERE BENE SULL’UTILITA’ DI UN'AREA CONCERTI PERMANENTE ALL’INTERNO DEL PARCO DEL CAMPOVOLO – NECESSARIO UN COINVOLGIMENTO SERIO DEI CITTADINI

“Realizzare un’ area permanente per i concerti all’interno del parco del campo volo – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – può essere un’ idea accattivante, soprattutto se si esce da un’esperienza come l’ultimo concerto, ma in realtà presenta molti punti di conflitto con il territorio. Anzitutto su quell’area insiste una raccolta di firme di numerose associazioni ambientaliste, fra cui la nostra, per creare un grande bosco urbano, che congiunga l’attuale area verde a ridosso di via dell’ Aeronautica con il parco del Rodano, richiesta a cui il Comune dovrà dare risposta. Chiediamo infatti che il bosco si faccia, semmai attorno alla collina, ma resti inalterato nelle sue dimensioni e caratteristiche.

Non è inoltre possibile pensare che tutte le volte che c’è un concerto con grandi numeri ci si doti di trattori e girelli da fienagione per fare i mucchi di rifiuti, ma è necessario ragionare come si è fatto con le ecofeste, portando ad un impatto ambientale molti limitato l’evento, sia dal punto di vista ambientale che dell’uso del suolo. Sono impensabili infatti parcheggi per il pubblico ad hoc, ma è necessario utilizzare quelli già esistenti intorno alla città, favorendo, anche con sconti sul biglietto d’ingresso, l’uso della ferrovia locale, che porta ora fino al San Lazzaro, quindi proprio a ridosso dell’area dei concerti ipotizzata. Anche l’impermeabilizzazione per nuove strade per raggiungere l’area del palco, andrà evitata.

Occorre infine anche una ricaduta economica sulla collettività, vista che l’area è per due terzi pubblica (comunale e demaniale), con una quota degli introiti, perchè no, ad esempio per il terzo settore o per il comune, in modo che la cittadinanza non sia sempre solo penalizzata dagli eventi, ma possa averne un ristorno in servizi. Coinvolgere inoltre il volontariato potrebbe essere un modo per aiutare chi si prodiga in opere gratuite, creando durante gli eventi spazi ad hoc, non però così marginali come è stato fatto per il secondo concerto di Ligabue, dove l’idea era buona, il posto pessimo”.

“Per questi motivi – conclude Becchi – è necessario, visto che siamo nella fase delle idee un coinvolgimento serio dei soggetti portatori di interessi presenti sul territorio comunale, onde evitare di fare una struttura che abbia poi ricadute pesanti sulla collettività o resti una cattedrale nel deserto”.

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