L’ iniziativa “Illumina il Riciclo” di Ecolamp e Legambiente ha come obiettivo informare i cittadini sul corretto smaltimento delle lampade a basso consumo esauste e spiegare cosa sono i Raee (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), categoria di rifiuti a cui appartengono anche le lampadine di nuova generazione giunte a fine vita. Questi rifiuti possono essere riciclati fino al 95%. Dal loro trattamento si possono recuperare vetro, metalli e plastiche evitando, allo stesso tempo, la dispersione nell’ambiente della quantità, seppure minima (da 1 a 5 mg), di mercurio che questi prodotti contengono. Le modalità di raccolta corrette sono due: recarsi presso le Isole Ecologiche comunali e gettare il materiale nell’apposito contenitore, oppure consegnare l’apparecchio esausto al negoziante in occasione dell’acquisto di un prodotto equivalente, avvalendosi del “ritiro uno contro uno”.

Il cittadino può consegnare una lampadina esausta al negoziante, ma non tutti lo applicano: uno dei motivi del basso incremento di questo tipo di raccolta differenziata è proprio il mancato adempimento da parte della distribuzione dell’obbligo di legge, entrato in vigore con il D.M. n.65 del 2010, che impone ai negozianti di ritirare gratuitamente i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche al momento dell’acquisto di un prodotto equivalente. Il “ritiro uno contro uno” è un diritto dei cittadini, e un obbligo della distribuzione.

Le lampadine a basso consumo, rappresentano l’80% dei Raee per numeri di pezzi. Non smaltirli correttamente significa perdere dei preziosi materiali riciclabili. Secondo il report 2012 delle Nazioni Unite sui Raee, nel mondo ogni anno si producono dai 20 ai 50 milioni di rifiuti hi-tech che contengono 320 tonnellate di oro e 7.200 d’argento per un valore di 21 miliardi di dollari. Solo il 15% di questi tesori viene recuperato.

“Abbiamo realizzato nei giorni scorsi – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – un’indagine nella nostra città, facendo dei sondaggi ed interviste nelle isole ecologiche, nei negozi di elettronica e infine ad alcuni cittadini reggiani.

Nello specifico abbiamo visitato 10 negozi di elettronica ponendo ai proprietari ed ai dipendenti due semplici domande, la prima consisteva nel chiedere se il negozio fornisce il servizio di smaltimento delle lampadine, in caso di risposta affermativa ponevamo loro la seconda, ovvero se sono molte le richieste da parte dei cittadini per l’utilizzo del servizio: 7 negozi su 10 effettuano il ritiro (vedi tabella relativa) delle lampadine.

Nelle sei isole ecologiche di Reggio e Provincia sono state poste alcune domande, nello specifico se privati e aziende usufruiscono del servizio di smaltimento offerto dalle isole ecologiche e ogni quanto i raccoglitori di lampadine vengono svuotati.

Da quanto si può evincere i cittadini che effettuano il corretto smaltimento delle lampadine sono pochi, infatti in alcune isole ecologiche come quella di Rubiera i contenitori sono stati svuotati ultima volta a settembre. Altrettante aziende non lo effettuano in quanto vi sono troppi procedimenti burocratici dietro.

Infine dalle interviste realizzate emerge che pochi cittadini portano le loro lampadine al negozio e tanti altri non sanno nemmeno di poterlo fare; molti non sapevano che le lampadine sono considerati rifiuti pericolosi a tutti gli effetti, altri invece vanno ad informarsi su internet per sapere come differenziarli correttamente. Difficilmente vengono conferite nelle isole ecologiche perché poche e di piccole dimensioni.

“Da quello che ne risulta dalla nostra indagine – conclude Becchi – è necessaria una maggiore informazione sul corretto smaltimento di questi materiali, ed è necessario fare valere il diritto di riconsegna anche in quei negozi che non oggi non lo attuano. Se Reggio Emilia viene considerata una delle prime città italiane sul tema del riciclo, in questo campo resta ancora molto da fare”.

Reggio Emilia, li 8 marzo 2013

Tabella dei negozi (periodo indagine seconda metà di febbraio)

Tabella isole ecologiche (periodo indagine seconda metà di febbraio)