Reggio Emilia 25 febbraio 2010

NESSUN PIANO PER ARGINARE GLI IDROCARBURI SUL PO E MANCANZA DI UNA REGIA UNITARIA STANNO CREANDO UNO DEI PIU' GRAVI DISASTRI AMBIENTALI DEGLI ULTIMI DECENNI

"L'onda arriverà oggi - dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia - sulle sponde reggiane del Po, dopo che inutilmente o quasi si è tentata di arginarla prima sul Lambro e ora a Isola Serafini. Questa emergenza è stata gestita con incredibili ritardi sia da parte del Governo che delle tre regioni coinvolte con sottovalutazioni e insufficienza di persone e mezzi. Manca soprattutto una cabina di regia unitaria ed efficace, ma è ancora possibile intervenire per limitare i danni prima che il petrolio raggiunga il Delta e l'Adriatico. Anche a livello provinciale la situazione non è migliore: si aspetterà che passi sperando che resti al centro del fiume, regalando il tutto alle popolazioni della parte bassa, che soprattutto nel rovigotto e ferrarese utilizzano le acque del Po ad uno potabile."
La chiazza oleosa minaccia infatti i preziosi ecosistemi del Delta del Po, un complesso sistema di specchi d'acqua tra loro comunicanti, con tutte le specie che vi risiedono. Il rischio riguarda le attività di pesca, gli allevamenti ittici e di mitili e l'approvvigionamento idropotabile. "Fra i vari scenari previsti in caso di emergenze - continua Becchi - sembra assurdo ma è sempre mancata una previsione di questo tipo, tanto che la protezione civile è inerme e non ci sono le barriere per contenere il fenomeno adatte alle caratteristiche del fiume, nè i mezzi per poter intervenire. Resta inoltre il fatto che il fenomeno era decisamente più facilmente arginabile nel Lambro, ma ben poco è stato fatto. Parte del materiale si depositerà inevitabilmente sulle sponde e una parte sul fondo, lasciandoci probabilmente un ricordo per i mesi estivi sulle spiaggie. L'onda di idrocarburi comunque ci metterà giorni prima di passare del tutto. A scopo cautelativo chiediamo che i sindaci rivieraschi emettano ordinanze per il divieto di uso umano del pescato dal Po e che attraverso Arpa si attivi un monitoraggio sull'avifauna e sulla fauna ittica per almeno un anno. Altri campioni andranno fatti sul fondo del fiume per verificare la presenza di residui di questo grave inquinamento. Se le concentrazioni non sono tali da creare una moria di pesci va comunque attivata, prima di permettere l'uso delle acque e della fauna ittica, un attento controllo di tutte le matrici del fiume, per avere un quadro organico dell'ecosistema fluviale. Quello che sorprende è anche che non ci sia piano per la pulizia delle sponde (nel caso risultassero veramente inquinate) e comunque l'unica posizione adottata è quella di sedersi sulle rive e guardare che tutto passi."

L'ufficio Stampa: 348.7419763

 

Comunicati Stampa

Il mercatino del riuso "Il Riciclo" è un iniziativa promossa da Legambiente Reggio Emilia e rivolta ai privati cittadini, che ogni anno consente di recuperare e riciclare moltissimi oggetti di cui le persone non hanno più bisogno.

Perchè venire al mercatino? Per aiutare l'ambiente mettendo in moto l'economia circolare: se c’è un modo per evitare del tutto lo spreco e la produzione di rifiuti è proprio non comprare oggetti "nuovi”. Si avrà la possibilità di vedere e vendere tanti oggetti in buone condizioni ed ancora utilizzabili, ogni articolo esposto ha una sua storia ed è unico. Per i visitatori ci sarà inoltre inoltre la possibilità di fare buoni affari poichè qualsiasi tipo di oggetto si potrà acquistare scontato rispetto al prezzo originale. I volontari di Legambiente vi aspettano numerosi!

Data d'iscrizione 15 aprile dalle ore 20.00 presso il nostro portale.

 

Tutti coloro che hanno difficoltà ad iscriversi e ad effettuare il pagamento potranno venire presso la Sede di Legambiente Reggio Emilia - Tutela Ambientale O.D.V., ubicata a Reggio Emilia, in via Marino Mazzacurati, n.11, nelle giornate di LUNEDI' 22 aprile  e di MARTEDI' 23 aprile dalle ore 16:00 alle ore 19:00.