"I GIOVEDI' DI LEGAMBIENTE"
Siamo accusati dai più piccoli di lasciar loro un mondo invivibile. I rifiuti sono fra i maggiori responsabili. Cambiare le cose dipende anche da noi!
Durante la seconda serata del ciclo di incontri "I GIOVEDI' CON LEGAMBIENTE", - dal titolo: "LE QUATTRO (+1) "R" DEI RIFIUTI" - scopriremo come possiamo migliorare i nostri comportamenti per una vita più ecologica.
Approfondiremo l'attuale situazione dei rifiuti, da Reggio Emilia a Modena. Scopriremo come facciamo la differenza "differenziando correttamente", cosa possiamo fare in prima persona, per diminuire il nostro impatto sull'ambiente applicando la regola delle 4 R, e come, insieme, possiamo ridurre notevolmente anche l'impatto degli altri, "raccogliendo ciò che è stato abbandonato" grazie ad una pinza ed un po' di volontariato.
I relatori della sarata saranno Massimo Becchi Presidente di Legambiente Reggio Emilia, la dott.ssa Jessika Olivieri tecnico ambientale presso HERAmbiente, Lucia Cucchi referente della Rete Zero Waste per Reggio Emilia, Sabrina Veroni volontaria del gruppo Plogging di Correggio di Legambiente, Giuliana Galante volontaria di Legambiente e referente del gruppo Plogging per Carpi e Andrea Bega volontario di Legambiente e referente di San Martino in Rio. Coordina Bokar Diop.
La serata si terrà giovedì 8 Aprile dalle ore 21:00 alle 22:15. Si raccomanda la massima puntualità per poter svolgere la serata nei tempi prestabiliti. Per iscrizioni compilare il modulo al seguente link: https://forms.gle/KQH5m8mPRCmpGh5F8 o scrivere a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.
 
AUMENTANO GLI ABBANDONI DI RIFIUTI MA ANCHE I CITTADINI RESPONSABILI CHE TUTELANO IL LORO TERRITORIO

Solo nell’ultimo weekend dai sopralluoghi delle nostre Guardie Ecologiche – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – sono emersi due nuovi abbandoni nelle campagne intorno alla città, di particolare gravità visto che si tratta di rifiuti speciali e di ritrovamento di diversi sacchi contenente cartongesso, abbandonati nell’alveo del torrente Crostolo in località Cadelbosco di Sopra. Per non farsi mancare nulla, in prossimità di Casa Manfredi a Villa Sesso durante una attività di plogging sono stati rinvenuti 30 sacchi contenuti scarti edili. E’ evidente che questi rifiuti sono stati scaricati da furgoni e non certo da autovetture. In questi casi le nostre Guardie Ecologiche hanno verificato l’eventuale presenza di elementi atti a rintracciare i responsabili e poi segnalato agli organi competenti. Non sono mancate le sorpese al parco del Mauriziano, da poco oggetto di pulizia, dove, oltre alla ormai immancabili sinringhe, è stata rinvenuta una pistola scacciacani e dei sex toys.

A fronte di queste situazione si è registrato nelle ultime settimane un aumento esponenziale delle iniziative di pulizia da parte dei cittadini, che armati di sacchetti e guanti, da soli o in piccoli gruppi, hanno raccolto rifiuti in tutta la provincia: un’iniziativa lodevole che a Reggio in particolare si scontra però con l’impossibilità di conferire questi rifiuti nelle isole ecologiche a seguito del nuovo sistema di tariffazione puntuale dei rifiuti indifferenziati e del conseguente divieto da parte dei cittadini di portare i sacchi di ingombranti nelle isole ecologiche, con il rischio che poi quanto raccolto resti a lungo a bordo strada.

Per tutelare il nostro territorio resta fondamentale la collaborazione con i cittadini, che frequentano luoghi solitamente non controllati dalla normale vigilanza. Per le segnalazioni si può chiamare il n° 0522.431166 o scrivere a Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo.


 
POLVERI FINI: ANCHE NEL 2020 IRRISOLTO IL PROBLEMA DELLA PM10 – SONO STATI 61 I SUPERANTI DEL LIMITE NELLA CENTRALINA DI VIALE TIMAVO.

“Probabilmente dovremo rassegnarci ancora a conviverci per molti anni con questo fenomeno – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – se anche nell’anno del lockdown (il 2020 appunto) i livelli delle polveri fini hanno fatto registare 61 sforamenti nella centralina di Viale Timavo a Reggio del limite consentito della concentrazione di 50 microgrammi/metro cubo. Come per gli anni precedenti gli unici fattori che riducono e dedidono i livelli di inquinanti nel bacino padano sono il rimescolamento dell’aria dovuto ai venti e la pulizia della stessa per la pioggia. A seconda di questi due fenomeni si alzano e abbassano i livelli delle polveri".

Se leggiamo i dati degli ultimi 10 anni infatti l’unica correlazione possibile resta quella del meteo, mentre sono del tutto ininfluenti le misure di contenimento proposte dagli enti pubblici sia alivello regionale che locale: l’abbiamo visto durante il periodo del confinamento primaverile, dove nonostante il bassissimo livello di traffico veicolare si sono registrati casi di superamento della soglia consentita. Se alcuni inquinanti in questo periodo si erano molto ridotti (come ossidi di azoto e benzene) altri hanno avuto andamenti diversi, come l’ammoniaca, generata soprattutto dall’agricoltura, settore non toccato dal confinamento e le stesse polveri fini, che hanno risentito in negativo del maggior uso del riscaldamento domestico e dell’uso delle biomasse, facendo registare casi di superamento della soglia consentita. L’origine mista delle PM10, derivata da fonti primarie e secondarie, ha risentito infatti negativamente di condizioni di stabilità atmosferica, che generano un ristagno degli inquinanti.

Di questa pochezza delle politiche ambientali sulla qualità dell’aria nel bacino padano se ne è accorta anche la Corte di Giustizia dell’UE che a novembre ha condannato l’Italia poiché i valori limite del Pm10 sono stati superati in maniera "sistematica e continuata" tra il 2008 e il 2017 e non sono stati presi provvedimenti efficaci.

“Piantare alberi come si sta facendo anche a Reggio è certamente utile e importante – conclude Becchi – ma rischia di essere solo una goccia nel mare se non si interviene con politiche sul clima molto più incisive e radicali, utilizzando anche i finanziamenti del Recovery Fund, che rendano il Paese più moderno, sicuro e vivibile, riducendo le emissioni in atmosfera dei settori trasporti, industria, edilizia e agricoltura ed investendo maggiormente sull’efficientamento energetico. Solo in questo modo si potrà avere un bacino padano che possa dare ai suoi cittadini una qualità dell’aria accettabile, senza costringerli a dovere aspettare solo il vento e la pioggia come accaduto in questi ultimi anni”.

L’ufficio stampa: 348.7419763

 

 
ABBANDONI DI RIFIUTI ED ETERNIT A REGGIO E SAN POLO D’ENZA: GRAZIE AL LAVORO DELLA NOSTRE GUARDIE ECOLOGICHE E ALLE SEGNALAZIONI DEI CITTADINI RINVENUTI NUMEROSI ABBANDONI NELLE ULTIME SETTIMANE

“Quello appena passato è stato – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – un fine settimana di attività per i nostri volontari, impegnati anche in iniziative di vigilanza ambientale come Guardie Ecologiche: in particolare destano preoccupazione i rinvenimenti di rifiuti sull’argine del Crostolo in via Rinaldi a Reggio Emilia, dove sulla sponda destra del torrente, a pochi metri dalla strada, sono stati scaricati rifiuti contenenti cartongesso, sanitari, rifiuti domestici ed altri, che sono scivolati su entrambe le sponde dell’argine.

Ma ancora più sorprendete – continua Becchi - per modalità e caratteristiche è l’abbandono di eternit rinvenuto da un cacciatore a Borsea, frazione di San Polo d’Enza. Su una carraia distante diverse centinaia di metri dalla strada provinciale è stato scaricato in un campo coltivato a prato e dietro un cumulo di rotoballe di fieno, un intero camion di lastre di eternit, che si sono in buona parte rotte e alcuni sacchi bianchi contenenti altri manufatti sempre in eternit (es. canne fumarie). Hanno anche lasciato la tuta protettiva che hanno usato per operare su questo materiale”.

In questi casi le nostre Guardie Ecologiche hanno verificato l’eventuale presenza di elementi atti a rintracciare i responsabili e poi segnalato agli organi competenti. Per tutelare il nostro territorio resta fondamentale la collaborazione con i cittadini ed anche con i cacciatori, che frequentano luoghi solitamente non battuti dalla normale vigilanza.

 
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