GRAVE DEGRADO IN ZONA STAZIONE: OCCORRE MUOVERSI AL PIU’ PRESTO PER EVITARE CHE IL FENOMENO SFUGGA DI MANO

Reggio Emilia, li 13 dicembre 2013

COMUNICATO STAMPA
GRAVE DEGRADO IN ZONA STAZIONE: OCCORRE MUOVERSI AL PIU’ PRESTO PER EVITARE CHE IL FENOMENO SFUGGA DI MANO

“E’ allarmante - dichiara Massimo Becchi, Presidente di Legambiente Reggio Emilia - la situazione che si mostra dietro all’ex sede dell’Arci in viale Ramazzini a Reggio, tanto più se si considera la vicinanza con il centro storico di Reggio Emilia, il centro congressi Loris Malaguzzi e il recente Tecnopolo.

La situazione, portata all’attenzione da alcune Guardie Ecologiche Volontarie di Legambiente, denota un gravissimo caso di degrado ambientale, ma prima di tutto, sociale. Infatti, nell’area incolta antistante l’edificio alcuni cittadini hanno eretto una baracca fatta d’assi di legno e lamiere, appena visibile attraverso la vegetazione.

Sono inoltre presenti massicce quantità di rifiuti abbandonati (tra i quali spiccano parti di mobili ed elettrodomestici) ed è evidente (anche dalle evidenti tracce di bivacco e dai resti di biciclette e motocicli) un malessere che sta colpendo la fascia più debole della cittadinanza reggiana e, in generale, tutta l’area della stazione ferroviaria.

Crediamo quindi – conclude Becchi – che sia necessaria una presa di posizione dall’amministrazione comunale affinché tale situazione abbia termine e non sia invece presa come esempio da altre persone, rischiando poi di degenerare in un fenomeno difficilmente contenibile come l’insediamento d’una baraccopoli e delle conseguenze ad essa associate. Inoltre chiediamo che ci si attivi per attuare un’opera di bonifica della zona.”

L’ufficio stampa: 348.7419763






 
A Reggio serve una casa per le associazioni di volontariato, non un bando comunale per costruire nei parchi pubblici

Reggio Emilia, li 20 febbraio 2013

COMUNICATO STAMPA

“Ben venga la protesta dei residenti per la salvaguardia del Parco dell’ex Dogana in via Costituzione – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – per evitare che in quest’area venga edificata una nuova struttura destinata ad attività delle associazioni partigiane, combattentistiche e d’arma, ma la questione va allargata a tutto il bando predisposto dal Comune, che prevede il diritto di superficie per 30 anni su aree pubbliche per la realizzazioni di sedi da destinare ad attività del terzo settore”.

Questo bando, che scadrà il 9 maggio, è aperto a soggetti del terzo settore, che possono sulle quattro linee di intervento, proporre progetti per la realizzazione della propria struttura, con superfici molto variabili. Ovviamente si saprà solo dopo la scadenza del bando se ci sono state proposte.

Oltre all’area verde di via Costituzione questo bando mette in gioco anche l’area verde in via Velmore Davoli, in via G. Mercalli, in via Tolstoj e il parco Nilde Iotti (parco Ottavi). In tutte queste aree vi è la possibilità di edificare strutture con particolari finalità, comunque tutte riconducibili ad attività del terzo settore, gli unici ammessi appunto a questo tipo di bando. Se di primo acchito può apparire un’operazione meritevole, in cui il Comune cede ad una cifra irrisoria (7 € metro quadrato) queste aree ad associazioni di volontariato, dall’altro nasconde il vero problema di questa città, ovvero la mancanza di una politica organica sul terzo settore, ed in particolare sulle sedi ad esso destinate: altre città in Emilia-Romagna si sono dotate di una casa del volontariato, mentre Reggio ha sempre affrontato il problema delle sedi in modo emergenziale e non organico, valutando al momento la disponibilità di immobili, senza una politica di lungo periodo. Questa situazione ha portato molte associazioni a rivolgersi al mercato privato, con costi spesso ingenti o a cercare ospitalità presso altre associazioni.

“E’ molto discutibile – continua Becchi - se non deprecabile, l’uso delle aree a verde pubblico per edificare nuove strutture, in una città in cui il consumo di suolo è stato fino a pochi anni fa uno dei più alti d’Italia. Occorre piuttosto ragionare di un contenitore da recuperare a sede delle associazioni e in questo senso l’area ex polveriera presenta ancora grossi volumi vuoti, ma è necessario un forte investimento pubblico in tal senso, non più rimandabile. Quello che invece si è preferito fare è stato chiedere al volontariato di sobbarcarsi l’onere delle progettazione e costruzione delle proprie sedi, in un momento in cui gli sponsor sono merce rara e la congiuntura economica è delle più sfavorevoli, per poi dopo 30 anni cedere eventualmente queste sedi al Comune. Se pensiamo che la durata dell’accordo fra il Comune e il Consorzio Oscar Romero (che di volontariato non ha nulla) è di 50 anni per l’area ex polveriera su via Terrachini, la disparità di trattamento appare evidente. E’ necessario quindi avviare a Reggio una veloce riflessione sulle politiche per il terzo settore, che porti quanto prima alla ristrutturazione di un immobile per al creazione della casa del volontariato”.

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Riscaldamento globale: incredibile video della NASA

Il Pianeta blu sembra diventare sempre piu' rosso, ovvero si riscalda sempre di piu'. A dirlo e' la Nasa che, attraverso il proprio istituto per gli studi spaziali di New York (il Goddard institute for space studies), parla del 2012 come del nono anno piu' caldo di sempre a partire dal 1880 (l'anno in cui sono cominciate le registrazioni delle temperature medie globali).

In base all'andamento delle temperature medie registrate dal 1880, l'anno scorso abbiamo avuto 0,6 gradi in piu' rispetto alla media registrata nel secolo scorso. La temperatura media globale e' invece aumentata di circa 0,8 gradi dal 1880. Per rimanere sul riscaldamento globale, i primi dodici anni del secolo, dal 2000 in poi, sono tra i 14 piu' caldi dal 1880.

Quello che lascia pensare ancor di piu' e' il video in cui la Nasa fa vedere quale sia stato l'andamento della temperatura media globale, dal blu al rosso passando per il giallo, fin dal 1880; si ha un evidente picco negli ultimi 30-40 anni, cosa che diventa piu' evidente negli ultimi dodici anni, tanto che sulla mappa le chiazze giallo-rosso hanno la meglio.

Secondo gli scienziati, anche se i modelli climatici evidenziano delle oscillazioni, la previsione a lungo termine e' di una graduale crescita delle temperature, soprattutto per via dell'aumento delle emissioni di gas serra: per gli esperti non avremo ogni anno piu' caldo, ma aumenti che dovrebbero ricadere nell'arco di decadi sempre piu' calde. La colpa maggiore viene attribuita dagli scienziati alla CO2 (anidride carbonica), le cui emissioni sono spinte principalmente dai combustibili fossili.

La CO2, osservano, e' aumentata costantemente per decenni: nel 1880 il livello di CO2 era di 285 parti per milione; nel 1960 la concentrazione era di 315 parti per milione; oggi supera 390 parti per milione.

 
Qualità dell'aria: i provvedimenti adottati hanno fallito!

LEGAMBIENTE: LA MANCANZA DI AZIONI DECISE E CONCRETE CONDANNANO I CITTADINI REGGIANI AD UNA QUALITA’ DELL’ARIA PESSIMA – NESSUN MIGLIORAMENTO DELLE POLVERI FINI RISPETTO ALLO SCORSO ANNO – COSA SI ASPETTA A FARE QUALCOSA?

“Se il 2011 era stato un anno orribile per la qualità dell’aria reggiana – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – con i valori più alti degli ultimi 3 anni, non è andata molto meglio per il 2012. A chiusura dell’anno appena trascorso, la rete di monitoraggio di Arpa ha rilevato 60 sforamenti della soglia consentita dei 50 microgr/m.c. per l’area ex San Lazzaro e 93 volte in Viale Timavo (contro i 35 consentiti dalla normativa), dati in linea con lo scorso anno, in cui si registravano rispettivamente 64 e 86 sforamenti. La nuova riorganizzazione della rete di monitoraggio ha soppresso le centraline di viale Risorgimento e quella di Casalgrande, con un impoverimento quindi dei dati disponibili.

Nonostante il Comune abbia cercato in sede di rifinizione del nuovo piano pluriennale della qualità dell’aria regionale di portare nuove iniziative volte a limitare questo problema, il Sindaco ha poi deciso di firmarlo ugualmente, anche se era evidente come le politiche adottate fossero troppo blande ed inefficaci e non andassero quindi ad influire sull’inquinamento da polveri fini. E’ bene ricordare, come cita anche il sito dell’ARPA, che l’aumento delle concentrazioni delle PM10 è direttamente correlabile a aumento di ricoveri ospedalieri e di patologie per cause respiratorie e vascolari. Per questo Legambiente chiede (anche se ormai rischiamo di diventare noiosi) che il 2013 si apra con una maggiore fermezza e con la capacità della regione e dei sindaci di mettere in atto azioni di emergenza serie e continuative assieme ad azioni strutturali sul traffico.

Non va molto meglio la qualità dell’aria in provincia dove a Castellarano si registrano 42 sforamenti (nel 2012 sono stati 47) e a Guastalla con 64 contro i 72 dello scorso anno.

Purtroppo la reazione del Comune di Reggio è stata anche nel 2012 ancora una volta debole e contraddittoria, con blocchi del traffico programmati, poi revocati ai primi segnali di pioggia, per poi essere riattivati poco dopo o cancellati per esigenza del commercio. Un comportamento che non è coerente con la gravità del fenomeno e con gli effetti sulla salute. Se i blocchi del traffico episodici non risolvono il problema a monte, è necessario comunque un forte segnale culturale che l’uso dell’auto privata deve diventare sempre più ridotto nelle nostre città. Quindi i blocchi devono essere mantenuti ed estesi ad ampie aree delle città, riducendo al minimo le deroghe, ora eccessive.

Con riferimento alle azioni strutturali – conclude Becchi - è necessario destinare i fondi per gli investimenti con priorità assoluta al trasporto pubblico cittadino e pendolare (che continua a perdere ogni anno utenti) e alla rete delle piste ciclabili. Con la nostra campagna Pendolaria invece abbiamo rilevato un degrado della maggior parte delle fermate delle linee ferroviarie che da Reggio portano a Guastalla, Sassuolo e Ciano. Certamente se nell’immediato i blocchi del traffico sono la soluzione da applicare, nel lungo termine la lotta allo smog si fa con i piani regolatori e sulla scelta degli investimenti infrastrutturali. Non si può infatti sperare, come accade oggi, che la pioggia risolva i nostri problemi”.

Centralina

Sforamenti 2012 del limite di 50 microgr/m.c.

Sforamenti 2011 del limite di 50 microgr/m.c.

Sforamenti 2010 del limite di 50 microgr/m.c.

Sforamenti 2009 del limite di 50 microgr/m.c.

VIALE RISORGIMENTO

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62

50

43

S. LAZZARO (VIA AMENDOLA)

60

64

53

47

VIALE TIMAVO

93

86

84

80


 
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