Nuovo progetto per le scuole!

PROGETTO GRATUITO DI LEGAMBIENTE PER LE SCUOLE REGGIANE SUI RIFIUTI ELETTRONICI - UN TESORO ELETTRONICO: I RAEE

Parte quest’anno per la prima volta il nuovo progetto RAEE (Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) proposto da Legambiente Reggio Emilia con il patrocinio della Provincia e la collaborazione di UNIECO AmbienteTREDCARPI rivolto alle scuole primarie della provincia. Il programma è volto alla promozione della crescita di una cultura attenta all’ambiente e in particolar modo al sempre più massiccio utilizzo di apparecchiature elettriche ed elettroniche e i principali problemi derivanti.

I RAEE costituiscono una parte preponderante dei nostri rifiuti e la loro crescente diffusione determina un continuo e sempre maggiore rischio di abbandono nell’ambiente o in discariche e termovalorizzatori con conseguenze di inquinamento del suolo, dell’aria e dell’acqua che si ripercuotono sulla salute umana. Nel 2008 mediamente ogni cittadino reggiano produceva 2,8 kg/anno di questiu rifiuti, mente solo due anni dopo (nel 2010) si è arrivati a 6,9 kg, ovvero quasi 3.500 tonnellate annue.

Grazie al contributo di Unieco Ambiente e TredCarpi è stato possibile realizzare il progetto a costo sero per le scuole, il cui obiettivo è la conoscenza delle tecniche di smaltimento e il riutilizzo di tali prodotti che vanno trattati correttamente e destinati al recupero differenziato dei materiali di cui sono composti come il rame, il ferro, l’acciaio, l’alluminio, il vetro e ancora l’argento, l’oro, il piombo e il mercurio evitando così uno spreco di risorse che possono essere riutilizzate per costruire nuove apparecchiature oltre che alla sostenibilità ambientale.

Ai RAEE appartengono tutte quelle apparecchiature che per un corretto funzionamento dipendono dall’energia elettrica, sia come utilizzatrici che come generatrici come i grandi e piccoli elettrodomestici, le apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni, quelle di consumo e illuminazione, i giocattoli e le apparecchiature per lo sport e il tempo libero, dispositivi medici e di monitoraggio e  distributori automatici.

Questo progetto è rivolto alle classi 3ª, 4ª e 5ª elementare di tutte le scuole primarie della provincia, attraverso lezioni partecipate ed interattive. La fase finale prevede un particolare approfondimento e la presentazione di un elaborato che in seguito ad una selezione  darà la possibilità all’intera classe di partecipare ad una visita guidata presso gli impianti TREDCARPI di Fossoli di Carpi (Mo).

Il periodo di svolgimento delle lezioni è da marzo a maggio 2012.

SCARICA IL VOLANTINO

 
Il lato nascosto del turismo invernale sul nostro Appennino

IL LATO NASCOSTO DEL TURISMO INVERNALE SUL NOSTRO APPENNINO
IMPIANTI SCIISTICI ABBANDONATI A CIVAGO E AL VENTASSO
NECESSARIO UN RIPRISTINO DEI LUOGHI

“Seguendo le indicazioni che ci giungevano da più parti – dichiara il presidente di Legambientre Reggio Emilia Massimo Becchi – abbiamo fatto con alcune Guardie Ecologiche di Legambiente una prima escursione cercando il lato più nascosto del turismo invernale sul nostro appennino, quello legato allo sci, turismo sempre più in crisi negli ultimi anni e che pare voler lasciare in eredità alle generazioni future un ricordo non certo edificante. A seguito di fallimenti o dismissioni sono infatti stati lasciati abbandonati impianti di risalita (skilift), spesso muniti ancora delle stazioni di partenza e di quelle di rimando, delle linee, con anche i piattell”.

La situazione in località La Romita a Civago di Villa Minozzo è quella più preoccupante, con due impianti di risalita, che dall’albergo in disuso salgono sulle pendici del Monte Giovarello, impianti dismessi da diversi anni, vista la vegetazione che è ricresciuta sulle piste da sci e sotto i piloni delle risalite.

Gli impianti sono: uno di più ridotte dimensioni che dall’Albergo sale a quota 1.375 metri circa e uno che da quota 1.260 in località Paesine porta a quota 1.657 entrambi sulle falde del Monte Giovarello. Nella stazione di partenza del secondo impianto è presente una struttura in legno all’interno della quale sono presenti materiali in evidente stato di abbandono, nonché una struttura in cemento armato poco distante con i quadri elettrici principali ed un annesso magazzino. Sul percorso delle piste sono presenti i punti di attacco dei cannoni per l’innevamento artificiale, sia idrici che elettrici, molti dei quali mancanti di parti e in stato di completo abbandono.

Nei pressi dell’Albergo è presente inoltre una struttura metallica aperta, all’interno della quale è presente un gatto delle nevi in stato di abbandono ed anche altro materiale sia all’interno che all’esterno, come cisterne per il gasolio, una cabina di un gatto delle nevi, materiali plastici e metallici.

La situazione del Ventasso è meno drammatica, ma certamente sconfortante: anche qui sono presenti due impianti di risalita sciistici in evidente stato di abbandono (la vegetazione si è già ripresa il suo spazio), testimoniato dall’incuria in cui versano (tralicci e funi laddove presenti) e i macchinari per il funzionamento degli stessi. Nell’impianto a fianco del Lago Calamone si notano invece i tralicci e le strutture in muratura di sostegno dei macchinari anch’esse in stato di evidente dismissione.

La normativa dell’ U.S.T.I.F. (Ufficio Speciale Trasporti e Impianti Fissi del Ministero dei Trasporti) prevede che un impianto a fune terrestre senza più il nullaosta dell’ Ufficio stesso (quindi arrivato a fine vita) debba essere “steso a terra” ovvero completamente smantellato. La situazione reggiana non è comunque molto dissimile da altre regioni del nord italia, dove si contano decine di impianti dismessi ed abbandonati, quasi sempre per mancanza di neve.

“Purtroppo ormai i giorni di innevamento naturale sotto quota 1.500 metri sono statisticamente insufficiente – conclude Becchi - a mantenere in funzione e redditivi gli impianti sciistici sul nostro appennino, ma non per questo è giustificato l’abbandono degli stessi una volta dismessi. Prima che il bosco torni completamente a colonizzare sia le piste da sci che l’area delle risalite è necessario provvedere al loro smantellamento, asportando le condutture per l’innevamento artificiale, i cavi elettrici interrati e i tralicci con i loro basamenti, restituendo al territorio la sua originale conformazione. Purtroppo la cattiva gestione ha spesso determinato il fallimento delle società che gestivano questi impianti, lasciandoci una pesante eredità”.

Il sopralluogo compiuto nei giorni scorsi non resterà isolato, visto che in altre località del nostro appennino la situazione non è migliore. Il video con le riprese degli impianti è visibile sul sito www.legambientereggioemilia.it

L’ufficio stampa: 348.7419763

 
Stop ai sacchetti di plastica: attenti alle truffe!

Dal 1° gennaio 2011 è entrato in vigore il divieto di commercializzazione dei sacchetti di plastica non biodegradabili per l’asporto merci e, da tale data, non è più possibile acquistare per la spesa, presso negozi o supermercati, le vecchie borsine non conformi ai requisiti di biodegradabilità indicati dagli standard tecnici europei vigenti.
E’ entrata quindi in vigore una norma innovativa che porterà progressivamente ad una riduzione della produzione dei rifiuti e ad una maggiore tutela dell’ambiente, tra l'altro adeguando l'Italia ad altre nazioni europee.

Secondo quanto precisato dal Ministero dell’Ambiente, è consentito lo smaltimento delle scorte in giacenza negli esercizi artigianali e commerciali alla data del 31 dicembre 2010, purchè la cessione sia operata in favore dei consumatori ed esclusivamente a titolo gratuito.

Nella sostanza, se al supermercato o nel vostro negozio di fiducia vi fanno pagare una borsina di plastica non biodegradabile, Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. !

 
Oltre 1700 firme per le rinnovabili!

Si è conclusa martedì 14 dicembre la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per incentivare lo sviluppo delle rinnovabili e contro il nucleare. Sono state 1748 le firme raccolte a Reggio Emilia per la proposta di legge di iniziativa popolare dal comitato promotore reggiano, sostenuto da Legambiente Reggio Emilia, a cui hanno aderito CGIL, Sinistra Ecologia e Libertà e la Federazione della Sinistra, contribuendo a raggiungere questo ottimo risultato.

Le firme, autenticate e certificate, sono state inviate ieri al comitato nazionale a Roma e verranno consegnate alla Camera dei Deputati martedì 21 dicembre prossimo.

Questa proposta di legge mira a incentivare lo sviluppo delle energie rinnovabili e l'efficienza energetica, al fine di garantire al nostro Paese l'indipendenza energetica, rendendo inutile il ritorno al nucleare portato avanti da questo Governo.

Cogliamo l'occasione per ringraziare tutti i cittadini reggiani che hanno firmato la proposta di legge e li invitiamo a seguire l'iter della proposta di legge sul sito www.oltreilnucleare.it oppure su www.legambientereggioemilia.it

AGGIORNAMENTO: In data 21 dicembre 2010 sono state consegnate oltre 80.000 firme alla Camera dei Deputati.

AGGIORNAMENTO: Mi hanno informato dalla Camera dei deputati che la nostra proposta di legge di iniziativa popolare è stata ufficialmente stampata e iscritta come proposta di legge (atto che conferma che le firme raccolte erano valide e sufficienti) e nella seduta di oggi 31 gennaio la proposta di legge è stata assegnata congiuntamente alle commissioni energia e ambiente, da domani sarà ufficialmente rintracciabile nel sito della camera dei deputati.

 
« InizioPrec.515253545556Succ.Fine »

Pagina 56 di 56