La Riserva Naturale Fontanili di Corte Valle Re compie vent’anni

Era il 27/02/1992 quando la Regione Emilia-Romagna ha istituito con delibera n. 893 questa area protetta di soli 37 ettari per tutelare uno degli ultimi esempi di risorgive presenti nella bassa pianura reggiana designando il Comune di Campegine come Ente gestore. In questi residui di zone umide, nel passato molto diffuse nel territorio padano, si possono rinvenire specie floristiche e faunistiche di particolare interesse conservazionistico, tra cui il panzarolo (Knipowitschia punctatissima), specie ittica endemica della pianura padano-veneta e simbolo della riserva. A sottolineare l’importanza del sistema dei fontanili, la riserva è inclusa in un Sito di Importanza Comunitaria della Rete Natura 2000, istituito ai sensi della direttiva Habitat 92/43, per la presenza di habitat e specie di interesse comunitario.

In questi anni, come sottolinea River Tagliavini Sindaco di Campegine, si è lavorato molto alla gestione di quest'area protetta avvalendosi del supporto del Comitato Tecnico-Scientifico costituito da esperti in varie discipline, per tutelare, conservare e sensibilizzare la cittadinanza in merito a questo ecosistema unico nel contesto padano, grazie anche ai contributi della Provincia (ente gestore della riserva ai sensi della L.R. 6/2005), Regione, e altri enti che operano sul territorio come il Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale ed Iren Emilia.

Le azioni intraprese hanno permesso di acquisire da privati aree di terreni agricoli in prossimità dei fontanili, di controllare il fenomeno dell’interramento, di ripristinare quelle tessere di naturalità come siepi e boschetti fondamentali per sostenere un’elevata biodiversità nel paesaggio agricolo. A questi interventi si aggiungono le attività di ricerca e monitoraggio indispensabili per attuare una gestione ragionata dell’area, il miglioramento della fruizione attraverso l’implementazione della sentieristica e della cartellonistica, le iniziative del centro di educazione ambientale gestito da ormai dieci anni da Legambiente Reggio Emilia, un punto di riferimento per le attività di divulgazione destinate non solo alle scuole ma a tutti i cittadini.

Per celebrare quindi il ventennale verranno promosse durante l’anno una serie di iniziative, dalle visite guidate a corsi per adulti, dalle attività nelle scuole alle giornate dedicate all’inanellamento. E per l’autunno sarà organizzata, a Campegine, una giornata di studio sulla riserva, un’occasione per discutere sui risultati ottenuti in questi anni e sulle future attività di gestione in relazione anche alla nuova legge regionale n. 24 del 2011 sulla riorganizzazione delle aree protette e dei siti della rete natura 2000.

Tutte le informazioni relative alle iniziative organizzate si potranno reperire contattando il Centro di Educazione Ambientale della Riserva: 0522/677907, Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. oppure collegandosi al sito www.riservavallere.it.

 
La Provincia di Reggio Emilia aderisce alla campagna Eternit Free

La Provincia di Reggio Emilia aderisce alla campagna Eternit Free. La presentazione dell’iniziativa è avvenuta oggi, 22 febbraio, alla presenza di Sandro Scollato, responsabile della campagna Eternit Free per AzzeroCO2, Mirko Tutino, Assessore Ambiente della Provincia di Reggio Emilia, Massimo Becchi,presidente di Legambiente Reggio Emilia, e Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia-Romagna.

Ideata da AzzeroCO2 e Legambiente, la campagna Eternit Free, alla quale hanno già aderito 26 Province e 4 Regioni, ha l’obiettivo di promuovere la sostituzione di tetti in eternit con impianti fotovoltaici presso le aziende del territorio, beneficiando degli incentivi speciali introdotti dallo Stato. Il DM del 19 febbraio 2007 introduce infatti un meccanismo di incentivazione che agevola la sostituzione delle coperture in amianto dei capannoni industriali o agricoli con impianti fotovoltaici. Tale incentivazione è stata mantenuta nel quarto Conto Energia del 5 Maggio 2011, in vigore dal 1 giugno scorso. Per le imprese si tratta di un’occasione unica per realizzare gli obiettivi di risparmio energetico e di tutela del territorio e dei cittadini con i minori costi possibili e con un significativo ritorno di immagine.

"La Provincia di Reggio Emilia ha deciso di aderire al progetto Eternit Free – dichiara Mirko Tutino - ed alla campagna di Legambiente e di AzzeroCO2 per favorire la rimozione di coperture nocive per la salute dell'uomo e la loro sostituzione con pannelli fotovoltaici capaci di produrre energia pulita. Nel corso degli ultimi anni, anche grazie alla collaborazione con Legambiente, Comitati Civici e con le imprese che si occupano del ciclo rifiuti, sono aumentate le quantità di eternit inviate a smaltimento. Tuttavia le coperture in amianto a Reggio Emilia sono ancora numerose, vista l'alta densità di edifici ad uso agricolo o produttivo presenti nel nostro territorio. 
Inoltre è importante segnalare come la bonifica dei siti e lo smaltimento di amianto, nei casi di abbandono del materiale, determini notevoli costi a carico delle pubbliche amministrazioni (cioè delle tariffe sugli utenti)".

Con l’adesione alla campagna Eternit Free, inoltre, la Provincia di Reggio Emilia si attiva operativamente nel perseguimento delle indicazioni europee, che impongono entro il 2020 un abbattimento del 20% delle emissioni di CO2, dei consumi energetici e un pari incremento dell’utilizzo di fonti rinnovabili. La sostituzione delle coperture in amianto dei capannoni ad uso agricolo e industriale con i pannelli fotovoltaici, infatti, oltre ad indubbi benefici all’ambiente e alla salute dei cittadini, porterà un incremento della produzione di energia rinnovabile sul territorio nonché una forte contrazione delle bollette per le aziende che potranno realizzare in proprio gli interventi.

“Legambiente Reggio – dichiara Massimo Becchi – ha realizzato nei mesi scorsi due Gruppi di Acquisto Solare, che oltre portare alla realizzazione di decine di impianti, in alcuni casi hanno beneficiato proprio degli incentivi del conto energia per la sostituzione del tetto in eternit. Infatti è previsto una maggiorazione di 0,05 €/Kwh,ovvero per un piccolo impianto domestico inferiore ai 3Kw realizzato nel primo semestre di questo anno, si passa da 0,274 a 0,324 per tutta la durata dell’incentivo (20 anni), con un contributo quindi che nel tempo ripaga ampiamente l’investimento.
La necessità di smaltire in modo corretto l’eternit è fondamentale, visti i rischi connessi alla salute, e i troppi abbandoni che ogni anno le nostre Guardie Ecologiche rinvengono sul territorio. Solo nel 2011 sono stati oltre una cinquantina, a volte con pochi materiali, altre volte con pacchi di lastre, scaricate da mezzi dotati di gru, con quintali di materiale, il cui costo di smaltimento ricade quasi sempre sulla collettività. Questa pratica si è intensificata negli ultimi due anni, a fronte della crisi economica, che ha visto da parte di alcuni soggetti “esternalizzare” i costi di produzione. Basta purtroppo addentrarsi in vie secondarie o carraie per trovare dell’eternit abbandonato. Altre volte si assiste al degrado di vecchi edifici industriali o zootecnici, con crolli di parte del tetto con conseguente dispersione e frantumazione della copertura in eternit”.
“L’adesione della provincia di Reggio Emilia, la prima in Emilia Romagna, alla campagna Eternit Free è un passo molto importante per la lotta all’amianto in questa regione – ha dichiarato Sandro Scollato, responsabile della campagna Eternit Free per AzzeroCO2 – Dal censimento regionale dell’amianto effettuato (e riportato dal dossier di Legambiente “Liberi dall’amianto”), infatti, risulta che in Emilia Romagna l’eternit è presente in oltre 1000 edifici pubblici e in 158 località tra siti e aree industriali. La campagna Eternit Free è quindi un’ottima occasione per liberare il territorio da una sostanza nociva per la salute e incrementare l’utilizzo delle rinnovabili”.
“La lotta ai cambiamenti climatici con un maggiore utilizzo delle rinnovabili e l’eliminazione dell’amianto dai nostri tetti sono entrambe sfide cruciali per i prossimi anni – ha detto Lorenzo Frattini, presidente di Legambiente Emilia Romagna – Entrambe si combattono in buona parte con scelte e comportamenti consapevoli dei cittadini e lo sforzo degli enti locali. Per questo siamo soddisfatti dell’adesione alla campagna da parte della provincia di Reggio Emilia, la prima in Emilia Romagna e soprattutto in un territorio fortemente colpito dagli effetti dell’eternit”.

 
Corso per aspiranti GEV

Riparte in marzo il corso per aspiranti guardie ecologiche volontarie di Legambiente Reggio Emilia: 4 serate in cui verrà presentata l'attività di una GEV, la normativa di riferimento, le segnalazioni ambientali.

Il corso è propedeutico al corso vero e proprio per diventare guardia ecologica volontaria che si terrà verso fine anno e della durata di 80 ore (60 di teoria e 20 di pratica).

Tutte le serate sono gratuite e aperte a tutti!

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Nuovo progetto per le scuole!

PROGETTO GRATUITO DI LEGAMBIENTE PER LE SCUOLE REGGIANE SUI RIFIUTI ELETTRONICI - UN TESORO ELETTRONICO: I RAEE

Parte quest’anno per la prima volta il nuovo progetto RAEE (Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) proposto da Legambiente Reggio Emilia con il patrocinio della Provincia e la collaborazione di UNIECO AmbienteTREDCARPI rivolto alle scuole primarie della provincia. Il programma è volto alla promozione della crescita di una cultura attenta all’ambiente e in particolar modo al sempre più massiccio utilizzo di apparecchiature elettriche ed elettroniche e i principali problemi derivanti.

I RAEE costituiscono una parte preponderante dei nostri rifiuti e la loro crescente diffusione determina un continuo e sempre maggiore rischio di abbandono nell’ambiente o in discariche e termovalorizzatori con conseguenze di inquinamento del suolo, dell’aria e dell’acqua che si ripercuotono sulla salute umana. Nel 2008 mediamente ogni cittadino reggiano produceva 2,8 kg/anno di questiu rifiuti, mente solo due anni dopo (nel 2010) si è arrivati a 6,9 kg, ovvero quasi 3.500 tonnellate annue.

Grazie al contributo di Unieco Ambiente e TredCarpi è stato possibile realizzare il progetto a costo sero per le scuole, il cui obiettivo è la conoscenza delle tecniche di smaltimento e il riutilizzo di tali prodotti che vanno trattati correttamente e destinati al recupero differenziato dei materiali di cui sono composti come il rame, il ferro, l’acciaio, l’alluminio, il vetro e ancora l’argento, l’oro, il piombo e il mercurio evitando così uno spreco di risorse che possono essere riutilizzate per costruire nuove apparecchiature oltre che alla sostenibilità ambientale.

Ai RAEE appartengono tutte quelle apparecchiature che per un corretto funzionamento dipendono dall’energia elettrica, sia come utilizzatrici che come generatrici come i grandi e piccoli elettrodomestici, le apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni, quelle di consumo e illuminazione, i giocattoli e le apparecchiature per lo sport e il tempo libero, dispositivi medici e di monitoraggio e  distributori automatici.

Questo progetto è rivolto alle classi 3ª, 4ª e 5ª elementare di tutte le scuole primarie della provincia, attraverso lezioni partecipate ed interattive. La fase finale prevede un particolare approfondimento e la presentazione di un elaborato che in seguito ad una selezione  darà la possibilità all’intera classe di partecipare ad una visita guidata presso gli impianti TREDCARPI di Fossoli di Carpi (Mo).

Il periodo di svolgimento delle lezioni è da marzo a maggio 2012.

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